Una città affascinante dai mille profumi e dai mille colori la cui storia si perde nelle leggende millenarie: Trapani è famosa per tantissime bellezze naturali e soprattutto per la lavorazione del corallo mediterraneo. Sin dal XIV secolo, infatti, vennero scoperti nuovi banchi di corallo mediterraneo nella zona costiera di Trapani che diventò così un porto di riferimento di grande importanza per il commercio del corallo tra l’oriente e l’occidente.
Sia mercanti di ogni provenienza che artigiani ebrei iniziarono a stabilirsi a Trapani creando una delle reti commerciali di corallo più grandi del tempo: i grossi pezzi venivano affidati a maestri scultori che realizzavano opere religiose o regali per le famiglie nobili, scrigni e reliquari, mentre i coralli più piccoli diventavano monili e oggetti decorativi in un’attenta e sofisticata lavorazione che puntava sul dettaglio e sulla particolarità del disegno.
La lavorazione del corallo di Trapani rese così famosa la città siciliana nel tempo e ancora oggi suscita grande interesse per delle tecniche tramandate da generazione in generazione che non conoscono formule scritte. Spesso i maestri della lavorazione del corallo di Trapani affiancano bronzisti, orafi, artigiani dell’argento e scultori per realizzare opere davvero uniche. Una delle tecniche più conosciute nella lavorazione del corallo di Trapani è detta a retroincastro e consisteva nell’inserimento nel rame, precedentemente forato, di piccoli elementi di corallo fissati con una pece nera, cera e tela che servivano da collante, per poi essere ricoperta, sul retro, con un’altra lastra di rame dorato decorata ad incisione. Con le tecniche di lucidatura e brillantatura del corallo si riesce a creare quella bellezza che si ritrova poi negli oggetti finali che vengono realizzati.
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